Un traguardo storico per l’isola italiana, riconosciuta per la sua identità autentica e le mille sfaccettature oltre il mare
La Sardegna è tra le migliori destinazioni turistiche in Europa da scoprire in ogni stagione nel 2026. L’unica tappa europea nella guida di culto per la sua natura straordinaria, la ricchezza archeologica e i nuovi percorsi ciclabili e pedonali. Un angolo di mondo ricco di tesori archeologici, natura eccezionale e itinerari per ciclisti ed escursionisti. La designazione arriva da Lonely Planet che, come ogni anno con la sua classifica Best in Travel, invita a partire seguendo determinate indicazioni: connessioni autentiche con i territori e i loro abitanti, lentezza e la scelta di itinerari che celebrino il viaggio come scoperta e conoscenza.
Non solo mare: la Sardegna vince per la sua anima profonda
La Sardegna conquista la Lonely Planet perché rappresenta un universo dove convivono esperienze diverse, lontane dallo stereotipo della semplice meta balneare. Chi atterra sull’isola percepisce immediatamente questa diversità: nei suoni della lingua sarda che risuona nelle piazze dei borghi, nell’odore del mirto e dell’elicristo che profuma le colline, nella fierezza discreta degli abitanti. L’assessore regionale al Turismo Franco Cuccureddu non nasconde la soddisfazione per questo traguardo mai raggiunto prima. Il riconoscimento celebra un territorio che finalmente mostra al mondo la propria complessità, dove la natura selvaggia dialoga con testimonianze archeologiche millenarie, dove i sapori della tavola raccontano storie di civiltà antiche e dove ogni stagione offre motivi validi per organizzare un viaggio.
I successi che proiettano l’isola nel futuro
Il 2025 si chiude con una serie di conquiste che rafforzano la visibilità internazionale del territorio sardo. Cala Goloritzè ottiene il titolo di spiaggia più bella al mondo, un riconoscimento che porta con sé l’attenzione su altre sei località costiere isolane presenti tra le cinquanta più affascinanti d’Europa. Ma c’è di più: diciotto siti archeologici preistorici, le misteriose Domus de Janas chiamate “case delle fate”, entrano nella lista UNESCO del patrimonio mondiale dell’umanità. Queste architetture funerarie scavate nella roccia testimoniano una spiritualità antica che affonda le radici oltre cinquemila anni fa, rendendole uno dei pochi esempi preistorici italiani protetti dall’organizzazione internazionale. La novità più significativa riguarda i collegamenti aerei. Dal maggio 2026 Delta Airlines inaugurerà il primo volo diretto intercontinentale tra New York e Olbia, con quattro frequenze settimanali. Un ponte che accorcia le distanze con il mercato nordamericano, in costante espansione e sempre più interessato alle esperienze di viaggio autentiche che l’Europa mediterranea può offrire.
La guida che ispira milioni di viaggiatori
Ogni anno la casa editrice australiana pubblica la sua selezione delle destinazioni da non perdere, frutto del lavoro degli autori, dello staff e della vasta community di viaggiatori. Per il 2026 la lista spazia dal Botswana con i suoi safari alla Tunisia con la varietà di paesaggi archeologici e naturali. Dall’isola di Réunion nell’Oceano Indiano fino alla città di Cadice. Tra le proposte europee spiccano la Finlandia, Tipperary in Irlanda con le sue valllate e Utrecht nei Paesi Bassi, con i suoi canali. Oltreoceano troviamo la British Columbia canadese con i suoi sette parchi nazionali, il Theodore Roosevelt National Park negli Stati Uniti, Città del Messico e numerose località in Asia come Phuket in Thailandia o Quy Nhơn in Vietnam. In questo scenario globale, la presenza sarda rappresenta un motivo di orgoglio per l’Italia e un segnale forte verso chi cerca destinazioni capaci di sorprendere.
Archeologia, borghi e tradizioni: la scoperta continua
La Lonely Planet consiglia di non perdere nessuna delle meraviglie sarde. Il complesso nuragico di Su Nuraxi a Barumini, patrimonio UNESCO, testimonia una civiltà che costruiva torri di pietra senza malta già nell’età del bronzo. I nuraghi punteggiano il territorio come sentinelle millenarie, mentre nei musei locali si conservano bronzetti votivi e manufatti che raccontano riti e credenze di popoli antichi. I borghi interni custodiscono saperi artigianali tramandati di generazione in generazione. Dalla lavorazione del sughero alla tessitura dei tappeti, dalla ceramica all’oreficeria filigranata. La cucina sarda affonda le radici nella pastorizia e nell’agricoltura, offrendo piatti semplici ma ricchi di gusto come i culurgiones o il pane carasau, accompagnati da formaggi e vini autoctoni.
Turismo attivo e sostenibilità: l’isola si vive tutto l’anno
La Lonely Planet premia la Sardegna anche per l’impegno verso un turismo responsabile e destagionalizzato. L’isola offre percorsi per escursionisti come il Cammino di Santa Barbara, nel Sulcis-Iglesiente. Oppure i sentieri del Supramonte dove i free climber trovano pareti verticali affacciate sul mare. Gli appassionati di ciclismo scoprono strade panoramiche che collegano costa ed entroterra, mentre chi ama gli sport acquatici può praticare vela, kayak o immersioni in acque trasparenti. L’Asinara, antica colonia penale trasformata in parco nazionale, regala incontri con asinelli bianchi e specie vegetali rare. Questa varietà garantisce esperienze diverse in ogni stagione: primavera e autunno risultano perfetti per camminare tra i nuraghi e scoprire feste tradizionali nei paesi, mentre l’inverno offre temperature miti ideali per chi fugge dal freddo continentale.
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