(Adnkronos) – “Io non ho prove per affermarlo, non posso sostenerlo perché non ho prove certe ma posso dire che, molto probabilmente, lui ha a che fare con questo sequestro”. Così Nicolò Marcello D’Angelo, già vice capo della polizia e all’epoca dei fatti funzionario della squadra mobile di Roma, ascoltato in audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, ha risposto alla domanda di una commissaria che gli ha chiesto se, secondo lui, Enrico De Pedis sia stato coinvolto nel sequestro di Emanuela Orlandi.
“I rapporti Oltretevere erano abbastanza stretti e non escludo che possa essere stato interessato”, ha continuato D’Angelo facendo riferimento ai collegamenti in Vaticano con “Marcinkus in particolare”. “Ho sempre definito” la banda della Magliana “un’agenzia del crimine”, ha detto D’Angelo nel corso dell’audizione, in larga parte secretata, in cui ha ripercorso il suo lavoro e le indagini contro la banda della Magliana.
“Ho iniziato a contrastare questo gruppo nell’84”, ha ricordato sottolineando che i gruppi che ne facevano parte erano “due, quello di Magliana, e l’altro di Testaccio, quest’ultimo più importante e che fa la differenza criminale”. “Il gruppo era unico Magliana-Testaccio, ma di fatto erano due gruppi distinti e separati, condividevano interessi comuni ma avevano canali di approvvigionamento diversi”.
—cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
© Riproduzione riservata
