Bastano 100 minuti al giorno di camminata per ridurre del 23% il rischio di mal di schiena cronico. Una buona notizia per gli anziani, i pigri e i conti pubblici
Il mal di schiena cronico rappresenta un grave problema di salute pubblica in Italia. L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) stima che questo disturbo affligga circa il 26% degli adulti, una percentuale che supera la media europea. Il problema non è limitato agli anziani, ma riguarda anche i giovani, con un’incidenza particolarmente alta tra i 40 e i 50 anni e le sue conseguenze impattanno sulla qualità di vita di chi ne soffre. Il dolore persistente si trasforma, infatti, in giornate di lavoro perse, trattamenti prolungati, costi sanitari elevati e soprattutto una qualità della vita compromessa. Eppure, la soluzione potrebbe essere più semplice, e soprattutto alla portata di chiunque: camminare. Non serve correre, non servono attrezzature o abbonamenti in palestra.
Il segreto? Camminare con calma e senza sforzo
Uno studio norvegese condotto dalla Norwegian University of Science and Technology ha seguito per quattro anni oltre undicimila adulti, con un’età media di cinquantacinque anni, nessuno dei quali soffriva inizialmente di lombalgia cronica. I ricercatori hanno utilizzato accelerometri posizionati su cosce e fianchi per registrare con precisione quanto e come i partecipanti camminassero quotidianamente. Ogni anno, per quattro anni consecutivi, hanno verificato chi avesse sviluppato dolore lombare persistente per oltre tre mesi. Chi camminava più di cento minuti al giorno mostrava un rischio di sviluppare mal di schiena cronico inferiore del 23% rispetto a chi si fermava a settantotto minuti o meno. Ma anche chi camminava tra i settantotto e i cento minuti quotidiani beneficiava di una riduzione del rischio del 13%. Il dato interessante è che l’effetto protettivo aumenta progressivamente fino a stabilizzarsi oltre i centouno minuti giornalieri, dove la riduzione del rischio raggiunge il suo picco.
Conta più il tempo che la velocità
Il ricercatore Rayan Hadaj sottolinea un aspetto fondamentale. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è la velocità del passo a fare la differenza, ma il tempo complessivo trascorso a camminare. Certo, camminare a ritmo sostenuto offre alcuni benefici e riduce il rischio di circa il 18%. Ma quando i dati si analizzano considerando entrambi i fattori insieme, l’associazione protettiva rimane fortissima per il volume della camminata, mentre si attenua per l’intensità. Tradotto, significa che ciò che conta davvero è accumulare minuti di camminata durante la giornata, anche a passo tranquillo. Una buona notizia soprattutto per le persone anziane o sedentarie, che potrebbero sentirsi scoraggiate dall’idea di dover correre o fare attività fisica intensa
Un toccasana anche per i conti pubblici
Il mal di schiena rappresenta la principale causa di anni vissuti con disabilità in tutto il mondo, con costi sociali ed economici enormi. In Norvegia, dove è stato condotto lo studio, i dolori alla schiena e al collo costituiscono le condizioni mediche con i costi più elevati per il sistema sanitario pubblico. La camminata si configura quindi come una strategia di sanità pubblica potenzialmente rivoluzionaria. Non richiede investimenti in infrastrutture costose, non necessita di personale specializzato per essere praticata, è gratuita e può essere integrata naturalmente nella routine quotidiana. Scendere dall’autobus una fermata prima, parcheggiare l’auto un po’ più lontano, fare una passeggiata dopo cena: piccoli gesti che sommati nel corso della giornata possono raggiungere facilmente l’ora e mezza raccomandata.
Perché camminare protegge la schiena
Le cause del mal di schiena cronico sono molteplici e complesse: invecchiamento, postura scorretta, debolezza muscolare, stress psicologico. I trattamenti tradizionali si basano principalmente su farmaci antinfiammatori e fisioterapia, ma prevenire le ricadute resta una sfida difficile. La camminata agisce su più fronti contemporaneamente. Rafforza i muscoli che sostengono la colonna vertebrale, migliora la flessibilità, favorisce una postura corretta e mantiene attiva la circolazione sanguigna nei tessuti della schiena, riducendo l’infiammazione. Ma i benefici vanno ben oltre la salute della colonna vertebrale. L’attività favorisce la salute cardiopolmonare, contribuisce a mantenere la densità ossea, aiuta a gestire il peso corporeo e migliora il benessere psicologico. Lo studio norvegese conferma che si tratta di una pratica completa per la salute, i cui vantaggi investono l’intero organismo. Camminare regolarmente riduce anche il rischio di malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione e depressione.
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