Al DevDay 2025 presentata la strategia per trasformare il chatbot in un sistema operativo conversazionale. Annunciati nuovi modelli avanzati, strumenti per sviluppatori e integrazioni con app di terze parti ma, per ora, l’Europa resta fuori
Un assistente che diventa piattaforma
OpenAI , durante la conferenza annuale DevDay 2025 dedicata agli sviluppatori, ha svelato una strategia che potrebbe cambiare il modo in cui utilizziamo ChatGPT.
L’azienda di Sam Altman non vuole più limitarsi a offrire un chatbot, per quanto sofisticato. L’ambizione è trasformare il servizio in una vera piattaforma digitale, capace di ospitare applicazioni di terze parti e diventare il punto di partenza per qualsiasi attività online.
L’idea è semplice: invece di aprire decine di applicazioni diverse durante la giornata, si potrebbe fare tutto all’interno di una singola conversazione con ChatGPT. Ordinare cibo, prenotare viaggi, creare presentazioni, ascoltare musica o cercare casa. Tutto senza mai uscire dalla finestra della chat.
La novità principale annunciata al DevDay riguarda proprio le applicazioni integrate. OpenAI ha stretto accordi con alcuni colossi tecnologici per portare i loro servizi direttamente dentro ChatGPT. Tra i primi partner ci sono nomi come Spotify, Canva, Figma, Coursera, Expedia e Zillow. In futuro arriveranno anche Uber, Instacart e DoorDash. Durante la presentazione, Alexi Christakis, ingegnere software dell’azienda, ha mostrato come funziona il sistema. Ha chiesto a Canva di creare alcuni poster pubblicitari per un servizio di custodia cani e poi una presentazione per raccogliere fondi. Il tutto senza mai lasciare l’interfaccia di ChatGPT. Con Zillow, un’applicazione americana dedicata al mercato immobiliare, ha cercato appartamenti in una certa fascia di prezzo ricevendo una mappa interattiva da esplorare direttamente nella chat. Con Spotify si possono creare playlist personalizzate semplicemente chiedendole all’assistente.
Nuovi strumenti, nuovo ecosistema
Per rendere possibile questo salto, OpenAI ha messo a disposizione degli sviluppatori l’Apps SDK, un pacchetto di strumenti basato sul Model Context Protocol, uno standard aperto introdotto originariamente da Anthropic, azienda rivale nel settore dell’intelligenza artificiale.
Questo kit permette di definire la logica, l’interfaccia e il backend delle applicazioni in un unico flusso, rendendo l’integrazione più semplice e coerente. L’amministratore delegato Sam Altman ha sottolineato come questa novità permetterà la nascita di una nuova generazione di applicazioni adattive, interattive e personalizzate con cui conversare naturalmente.
Ma c’è un ostacolo importante per gli utenti europei. Le nuove applicazioni integrate non sono (ancora) disponibili nell’Unione Europea. OpenAI ha specificato che il servizio è accessibile solo per chi si registra al di fuori dei confini comunitari, con qualsiasi tipo di abbonamento, da quello gratuito fino ai piani a pagamento più avanzati. Una scelta che probabilmente riflette le incertezze legate al Digital Markets Act e alle severe normative europee sulla privacy e la gestione dei dati. Non è chiaro quando, e se, queste funzionalità arriveranno anche nel Vecchio Continente.
La strategia delineata dall’azienda prevede comunque passi successivi importanti. OpenAI ha annunciato l’arrivo di una directory pubblica di applicazioni, una sorta di negozio virtuale dove gli utenti potranno scoprire e accedere alle varie integrazioni disponibili. E soprattutto, verrà introdotto un sistema di guadagni per gli sviluppatori. Chi crea applicazioni per ChatGPT potrà monetizzare direttamente il proprio lavoro, mentre gli utenti con abbonamenti attivi potranno accedere a funzionalità avanzate senza dover sottoscrivere ulteriori servizi esterni.
La gestione intelligente dei compiti complessi
Oltre alle applicazioni integrate, OpenAI ha presentato AgentKit, uno strumento completo pensato per chi vuole sviluppare agenti di intelligenza artificiale capaci di gestire flussi di lavoro articolati. Fino a oggi, creare questi sistemi richiedeva settimane di lavoro. Gli sviluppatori dovevano destreggiarsi tra strumenti frammentati, valutazioni manuali e una mole notevole di lavoro sull'”interfaccia utente” (la parte visibile agli utenti ndr.) prima di poter lanciare qualsiasi progetto.
AgentKit semplifica drasticamente questo processo mettendo insieme tre componenti fondamentali. Il primo è Agent Builder, una sorta di tela visuale dove progettare flussi che coinvolgono più agenti contemporaneamente, con la possibilità di tenere traccia delle diverse versioni del progetto. Il secondo è Connector Registry, un pannello centralizzato per gestire dati e strumenti attraverso diversi spazi di lavoro. Il terzo componente, chiamato Guardrails, rappresenta un livello di sicurezza modulare e open source. Serve a proteggere gli agenti da comportamenti dannosi o involontari, nascondendo informazioni sensibili e rilevando tentativi di forzare il sistema a comportarsi in modi non previsti.
L’approccio ricorda da vicino quello che Apple ha fatto con l’App Store. Costruire un ecosistema ricco e controllato dove gli sviluppatori trovano un pubblico enorme e l’azienda mantiene il controllo su distribuzione, sicurezza e monetizzazione. La differenza sostanziale è che qui tutto avviene dentro un’unica finestra di conversazione, senza dover saltare da un’applicazione all’altra o aprire decine di schede nel browser. Una strategia pensata per trattenere gli utenti il più a lungo possibile su ChatGPT, trasformandolo in una specie di sistema operativo basato sulle conversazioni. Altman ha riassunto la visione dell’azienda sostenendo che questo è il momento migliore nella storia per chi vuole costruire qualcosa di nuovo, perché passare dall’idea al prodotto finito è più rapido che mai.
I nuovi modelli e le funzionalità avanzate
Durante l’evento OpenAI ha annunciato anche il rilascio ufficiale di Codex, un modello ottimizzato per scrivere codice informatico che finora era disponibile solo in anteprima limitata. Il modello, nella versione GPT-5 Codex, è già tra i più utilizzati nella storia dell’azienda, con oltre quarantamila miliardi di token elaborati e un incremento nell’uso di dieci volte rispetto allo scorso agosto. Ora diventa accessibile a tutti, con tante nuove funzionalità pensate per le aziende.
Sul fronte dei modelli di intelligenza artificiale, OpenAI ha reso disponibili, tramite interfaccia di programmazione, Sora 2 e Sora 2 Pro. Oltre ai due sistemi, dedicati alla generazione di video è stato presentato anche GPT-5 Pro, il modello più avanzato; destinato a settori che richiedono massima affidabilità come la finanza, la sanità e l’ambito legale.
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