Il colosso dell’e-commerce lancia Haul, la piattaforma dedicata ai prodotti sotto i 20 euro. Una mossa strategica che ridisegna gli equilibri del commercio elettronico e risponde all’ascesa dei marketplace asiatici che hanno conquistato milioni di consumatori europei.
Un nuovo protagonista nel mercato e-commerce
Dopo Stati Uniti, Regno Unito e Germania, anche l’Italia diventa “campo di battaglia” per una nuova guerra economica che vede protagonisti i giganti dell’e-commerce. Il focus (di tutti) è conquistare quella fascia di consumatori sempre più attratta da prodotti a poco prezzo, spedizioni incluse nel prezzo e una varietà pressoché infinita di articoli.
Per questo, Amazon ha deciso di scendere in campo con Haul, un portale dedicato esclusivamente agli acquisti ultra-economici, con prezzi che oscillano tra 1 e 20 euro. La strategia non lascia spazio a dubbi: l’obiettivo è contrastare direttamente l’avanzata di Shein e Temu, piattaforme che negli ultimi due anni hanno sottratto quote significative di mercato ai “player” (operatori) tradizionali.
Come funziona il servizio di shopping economico
Haul si presenta come una sezione autonoma all’interno dell’ecosistema di vendita, accessibile tramite app mobile o browser. Gli utenti trovano migliaia di prodotti suddivisi in categorie: abbigliamento, accessori, articoli per la casa, elettronica di base, gadget e molto altro. La struttura ricorda quella dei marketplace asiatici, con foto accattivanti e descrizioni essenziali.
Ma c’è una differenza sostanziale nel modello di consegna. I tempi di spedizione si attestano tra i 7 e i 14 giorni lavorativi, un compromesso rispetto alla consegna rapida che ha reso famoso il brand, ma comunque competitivo rispetto ai 15-20 giorni richiesti da alcuni concorrenti. Il sistema di sconti progressivi rappresenta un altro elemento chiave: più articoli si acquistano in un unico ordine, maggiore è la percentuale di sconto applicata. Chi spende oltre 25 euro ottiene la spedizione gratuita, mentre sotto questa soglia viene applicato un costo di trasporto contenuto. Il meccanismo punta chiaramente a incentivare acquisti multipli, aumentando il valore medio del carrello.
La genesi di una risposta commerciale necessaria
L’idea di Haul nasce dall’analisi dei dati di mercato degli ultimi tre anni. Shein ha registrato una crescita esponenziale in Europa, passando da marketplace di nicchia per abbigliamento femminile a colosso con oltre 150 milioni di utenti attivi nel continente.
Temu, lanciato nel 2022, ha seguito una traiettoria ancora più aggressiva, investendo massicciamente in pubblicità e campagne promozionali. In Italia, secondo le stime degli analisti di settore, questi due operatori hanno raggiunto una penetrazione del 35% tra gli utenti di e-commerce nella fascia 18-45 anni. Secondo le statistiche, il modello “ultra-low-cost” funziona e intercetta una domanda reale. La pandemia, poi, ha accelerato l’alfabetizzazione digitale di fasce di popolazione prima poco avvezze agli acquisti online, creando al contempo una maggiore sensibilità al prezzo.
Le famiglie cercano convenienza senza rinunciare alla varietà, e i marketplace asiatici hanno saputo rispondere a questa esigenza con un’offerta pressoché illimitata e prezzi difficilmente eguagliabili dai canali tradizionali. Per anni, il colosso di Seattle ha osservato questa dinamica, concentrandosi sul proprio modello premium basato su velocità e affidabilità.
Ma quando la quota di mercato inizia a erodersi, anche i giganti devono adattarsi.
Gli equilibri del commercio elettronico in trasformazione
L’ingresso ufficiale nel segmento ultra-economico modifica profondamente le dinamiche competitive. Nel frattempo, Shein e Temu non restano a guardare. Entrambe le piattaforme, infatti, hanno intensificato le campagne promozionali in Italia, aumentando i codici sconto e le offerte lampo.
Shein ha recentemente annunciato l’apertura di un hub logistico in Europa orientale per ridurre i tempi di consegna, mentre Temu ha stretto partnership con influencer locali per aumentare la brand awareness. Ma c’è un altro aspetto da considerare: l’arrivo di un competitor occidentale con infrastrutture già consolidate sul territorio cambia le carte in tavola. La rete logistica esistente, seppur utilizzata per consegne più lente rispetto agli standard abituali, garantisce comunque standard di affidabilità superiori rispetto a spedizioni che partono dall’Asia. Inoltre, la gestione dei resi risulta più semplice per i consumatori, un elemento non trascurabile quando si tratta di acquisti a scatola chiusa.
Gli operatori del settore prevedono un’intensificazione della guerra dei prezzi nei prossimi mesi, con margini sempre più compressi e strategie promozionali sempre più aggressive.
Le implicazioni per consumatori e piccoli venditori
Per chi acquista online, la moltiplicazione delle opzioni rappresenta un vantaggio immediato in termini di convenienza e scelta. Ma solleva anche interrogativi sulla sostenibilità di questo modello.
I prezzi estremamente bassi si ottengono attraverso catene di fornitura ottimizzate al limite, spesso con produzione concentrata in poche aree geografiche e costi di manodopera contenuti. Le associazioni dei consumatori europee hanno più volte sollevato dubbi sulla qualità dei prodotti e sulla trasparenza delle informazioni. C’è poi la questione dei piccoli venditori e dei negozi fisici, che faticano a competere con economie di scala di questa portata. Molti commercianti italiani, soprattutto nei settori abbigliamento e accessori, segnalano difficoltà crescenti nel mantenere la clientela. La risposta di alcuni passa attraverso la specializzazione, puntando su prodotti artigianali o servizi personalizzati che i marketplace generalisti non possono offrire. Altri cercano di presidiare nicchie specifiche, dove la competizione sul prezzo lascia spazio a fattori come l’esperienza d’acquisto o la consulenza specializzata.
L’espansione italiana del portale low cost arriva in un momento particolare per il settore. Le autorità europee stanno valutando nuove normative sui marketplace digitali, con particolare attenzione alla sicurezza dei prodotti e alla conformità agli standard continentali. Alcuni Stati membri hanno proposto controlli più stringenti sulle merci importate da Paesi extra-UE, una misura che potrebbe modificare i vantaggi competitivi attuali. Nel frattempo, i consumatori continuano a scaricare app, confrontare prezzi e riempire carrelli virtuali.
Il mercato dello shopping online dimostra ancora una volta la sua natura fluida, dove i confini tra segmenti premium e ultra-economici diventano sempre più permeabili e i player devono costantemente reinventarsi per mantenere la propria rilevanza.
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