Al museo di Zurigo apre “Innovation in Action: Football Technologies”, un viaggio immersivo attraverso VAR, sensori e intelligenza artificiale. La mostra racconta come la tecnologia supporti il gioco senza sostituire l’elemento umano.
Quando l’innovazione entra in campo
Il FIFA Museum di Zurigo ha inaugurato una nuova esperienza espositiva che racconta il calcio da una prospettiva inedita. “Innovation in Action: Football Technologies” non è una semplice mostra di oggetti. E’ un percorso immersivo che svela il dietro le quinte tecnologico del calcio contemporaneo. Dal momento in cui un giocatore indossa la maglia fino al fischio finale dell’arbitro, ogni azione oggi è accompagnata da strumenti che hanno trasformato il modo di giocare, allenare e giudicare il football. La mostra (temporanea) si propone di illustrare come questi progressi non abbiano snaturato il gioco, ma lo abbiano reso più equo, preciso e spettacolare.
L’esposizione si sviluppa attorno a cinque aree tematiche principali, ciascuna dedicata a un aspetto specifico dell’innovazione calcistica. Si parte dal VAR, il sistema di assistenza arbitrale che ha rivoluzionato il modo di prendere decisioni cruciali durante le partite. Proseguendo, i visitatori scoprono il mondo dei sensori indossabili, dispositivi che monitorano in tempo reale le prestazioni atletiche dei calciatori. Le telecamere ad alta velocità, capaci di catturare ogni dettaglio del movimento del pallone e dei giocatori, rappresentano un altro pilastro dell’esposizione.
Non mancano le tecnologie dedicate specificamente agli atleti, dalle app per l’analisi tattica agli strumenti di prevenzione degli infortuni. Il percorso si conclude con uno sguardo al pallone stesso, diventato negli anni un concentrato di tecnologia attraverso l’integrazione di sensori e materiali avanzati.
Il VAR e la ricerca della verità in campo
Una delle sezioni più attese riguarda proprio il Video Assistant Referee, strumento che ha suscitato dibattiti accesi fin dalla sua introduzione. La mostra non si limita a spiegare come funziona il sistema, ma ne illustra l’evoluzione e l’impatto sul gioco. I visitatori possono comprendere il processo decisionale che porta l’arbitro a rivedere un’azione controversa e come il VAR intervenga solo in situazioni specifiche: gol, rigori, cartellini rossi diretti ed errori di identificazione. Attraverso simulazioni interattive, è possibile mettersi nei panni di chi deve prendere decisioni in una frazione di secondo, con milioni di occhi puntati addosso.
L’obiettivo della FIFA è mostrare che la tecnologia non ha sostituito il giudizio umano degli arbitri, ma lo ha supportato. Il verdetto finale resta sempre nelle mani dell’uomo, mentre gli strumenti tecnologici forniscono elementi oggettivi per ridurre gli errori evidenti. Secondo i dati presentati nell’esposizione, l’introduzione del VAR ha portato a un incremento significativo della precisione nelle decisioni più delicate, contribuendo a una maggiore accettazione dei risultati da parte di squadre e tifosi. La mostra evidenzia anche come il sistema si sia evoluto nel corso degli anni, diventando più veloce e meno invasivo rispetto alle prime implementazioni.
Dai sensori alle app
La preparazione atletica dei calciatori professionisti è cambiata radicalmente nell’ultimo decennio grazie all’uso massiccio di sensori indossabili.
Questi dispositivi, spesso integrati nelle maglie o nelle fasce da allenamento, raccolgono una quantità enorme di informazioni: distanze percorse, velocità massime raggiunte, accelerazioni, decelerazioni, frequenza cardiaca, carico di lavoro muscolare. I dati vengono poi analizzati dallo staff tecnico per ottimizzare gli allenamenti, prevenire infortuni e gestire al meglio i momenti di recupero. La mostra illustra come queste tecnologie abbiano permesso ai club di personalizzare la preparazione di ogni singolo atleta, rispettando le caratteristiche fisiche individuali e riducendo il rischio di sovraccarichi.
Accanto ai sensori, hanno assunto un ruolo centrale anche le applicazioni dedicate ai giocatori. Piattaforme software avanzate permettono agli atleti di rivedere le proprie prestazioni, analizzare le tattiche avversarie e studiare situazioni di gioco specifiche. Alcuni club utilizzano tecnologie di realtà virtuale per simulare scenari di partita e allenare i calciatori in ambienti controllati. L’aspetto interessante è che questi strumenti non sono più appannaggio esclusivo delle grandi squadre: la diffusione di dispositivi accessibili ha democratizzato l’accesso alla tecnologia sportiva, rendendo possibile un approccio scientifico anche per realtà più piccole.
Il pallone intelligente e le telecamere che non perdono un dettaglio
Anche il pallone, protagonista assoluto del gioco, è diventato un oggetto tecnologico.
Durante i Mondiali in Qatar del 2022, la FIFA ha introdotto Al Rihla, un pallone dotato di sensore interno che trasmetteva dati in tempo reale sulla posizione e sul movimento. Questa innovazione si è rivelata fondamentale per il sistema di rilevamento semi-automatico del fuorigioco, che ha ulteriormente aumentato la precisione delle decisioni arbitrali. Il sensore, posizionato al centro del pallone, invia informazioni 500 volte al secondo, permettendo di determinare con esattezza il momento del passaggio e la posizione dei giocatori. La mostra di Zurigo consente ai visitatori di interagire con repliche di questi palloni tecnologici e di comprendere il funzionamento dei sistemi di tracking.
Le telecamere ad alta velocità rappresentano un altro tassello cruciale dell’ecosistema tecnologico calcistico. Posizionate strategicamente negli stadi, catturano ogni movimento con una definizione che permette analisi millimetriche. Alcuni sistemi utilizzano fino a 12 telecamere dedicate esclusivamente al tracking dei giocatori e del pallone, creando una mappa tridimensionale in tempo reale dell’azione di gioco. Questi dati vengono utilizzati non solo per l’assistenza arbitrale, ma anche per le analisi tattiche post-partita e per arricchire le trasmissioni televisive con grafiche e statistiche sempre più sofisticate.
La mostra spiega come queste tecnologie abbiano trasformato anche il modo in cui i tifosi vivono il calcio, rendendo accessibili informazioni che un tempo erano riservate agli addetti ai lavori.
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