Il reparto di Geriatria delle Molinette di Torino accoglie la quarta edizione del progetto “Amici Cucciolotti per i Nonni”, un’iniziativa che unisce game therapy e invecchiamento attivo. L’album di figurine diventa strumento terapeutico per contrastare fragilità cognitive e solitudine.
Una giornata speciale per i pazienti delle Molinette
Il 2 ottobre parte la quarta edizione di un progetto che sta cambiando l’approccio alla cura degli anziani nelle strutture sanitarie italiane. Nei corridoi del reparto di Geriatria dell’ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino, arrivano i pacchi colorati di Pizzardi Editore contenenti album e figurine degli Amici Cucciolotti. E non si tratta di un semplice passatempo.
L’iniziativa rientra nel più ampio Progetto Terzo Tempo, nato nel 2017 a cura del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Torino, con l’obiettivo di favorire buone pratiche di invecchiamento attivo tra la popolazione anziana.
I volontari dell’Associazione Volontari Ospedalieri distribuiranno i pacchi ai pazienti ricoverati, dando il via a un’attività che proseguirà per diverse settimane attraverso incontri settimanali. Ogni pacco contiene un album completo e una scatola con 100 bustine di figurine, accompagnati da una lettera dell’editore e da un certificato scientifico che attesta i benefici terapeutici dell’attività. A completare il tutto, un CD con brani musicali del Piccolo Coro Mariele Ventre dell’Antoniano di Bologna e dei Piccoli Cantori di Milano, che include anche un pezzo esclusivo del Maestro Paolo Conte.
Dalla pandemia nasce un’intuizione sociale
L’idea di portare le figurine agli anziani matura nel 2022, dopo il successo di Operazione Bambini Felici lanciata durante la pandemia nel 2020. In quel periodo, Pizzardi Editore aveva recapitato migliaia di pacchi dono nelle case di famiglie italiane in difficoltà, garantendo ai più piccoli il diritto al gioco durante il lockdown. Constatati gli effetti positivi sui bambini, l’editore decise di estendere l’iniziativa anche agli anziani delle RSA, una categoria altrettanto fragile e colpita dall’isolamento. Da lì in poi, la casa editrice milanese ha trasformato un prodotto commerciale in un progetto di solidarietà.
Quando il gioco fa bene alla mente
A validare scientificamente l’iniziativa interviene un comitato di esperti dell’Università di Torino, coordinato dal professor Giorgio Roberto Merlo del Dipartimento di Biotecnologie Molecolari. Ne fanno parte il professor Ezio Ghigo, direttore della Struttura Complessa di Endocrinologia presso le Molinette, il professor Mario Bo, direttore della Geriatria, il professor Giuliano Carlo Geminiani della Psicologia Clinica e il professor Alessandro Mauro del Dipartimento di Neuroscienze.
Il comitato ha predisposto una certificazione terapeutica che attesta i benefici cognitivi, manuali e relazionali dell’attività. Scartare le bustine, attaccare le figurine nell’album, riconoscere i numeri e leggere i testi stimola facoltà cognitive che tendono a deteriorarsi con l’età. Lo scambio dei doppioni favorisce la socializzazione, elemento cruciale per contrastare l’isolamento che affligge molti anziani nelle strutture sanitarie.
La ricerca scientifica conferma che le attività ludiche migliorano tempi di reazione, memoria, capacità di concentrazione e controllo delle funzioni cognitive, oltre a incrementare le capacità di multitasking anche in persone con declino cognitivo. Inoltre, il tema degli animali e della natura presente negli album rappresenta uno stimolo emotivo potente, capace di evocare ricordi affettivi legati al proprio vissuto. Uno stimolo che favorisce quella che gli specialisti definiscono “terapia della reminiscenza”.
Ottomila anziani coinvolti in tutta Italia
Dalla prima edizione nel 2022, il progetto ha già raggiunto oltre 8.000 anziani in centinaia di RSA distribuite sul territorio nazionale. I volontari delle Associazioni AVO rappresentano il cuore pulsante dell’iniziativa. Sono loro infatti a distribuire i materiali e a condurre gli incontri settimanali di completamento degli album, creando un punto di riferimento umano ed emotivo per i partecipanti. L’attività dura alcuni mesi e si articola in sessioni di gruppo che trasformano il gioco in momento di condivisione.
Già nel gennaio 2025, ad esempio, il reparto di Geriatria dell’ospedale di Baggiovara ha accolto l’iniziativa, dimostrando come la formula funzioni anche in contesti ospedalieri oltre che nelle RSA.
Il progetto Amici cucciolotti si inserisce nel più ampio panorama delle terapie non farmacologiche, sempre più utilizzate e valorizzate come supporto per rallentare il declino cognitivo e funzionale, controllare i disturbi comportamentali e compensare le disabilità legate all’età. Le strutture che promuovono il gioco creano ambienti più positivi e appaganti, dove gli anziani riscoprono emozioni e relazioni che l’istituzionalizzazione tende a spegnere.
Credit foto: pizzardieditore.com/gallery
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