Dal 29 settembre è possibile richiedere il contributo statale destinato alle attività sportive e ricreative dei minori. Il fondo si rivolge ai nuclei familiari con ISEE fino a 15mila euro. E punta a garantire l’accesso allo sport anche ai ragazzi in condizioni di maggiore fragilità economica.
Sportello aperto fino a esaurimento risorse
Le richieste per il “Bonus Sport” sono partite alle 12,00 di lunedì 29 settembre, attraverso la piattaforma dedicata del Dipartimento per lo Sport. Si tratta del Fondo Dote Famiglia 2025, misura che mette a disposizione 30 milioni di euro per sostenere le spese legate alle attività motorie e ricreative dei figli minori durante i periodi extra-scolastici.
L’iniziativa rappresenta uno strumento concreto per favorire uno stile di vita sano e attivo nei ragazzi, permettendo anche alle famiglie con minori disponibilità economiche di iscrivere i propri figli a corsi sportivi organizzati da associazioni e società dilettantistiche presenti sul territorio. Il contributo viene erogato direttamente agli enti che organizzano le attività, suddiviso in tre tranche legate all’effettiva frequenza del minore: il 30% all’inizio del corso, il 40% a metà percorso e il restante 30% al termine. Questa modalità di pagamento garantisce un controllo sulla partecipazione effettiva dei ragazzi, dal momento che in caso di assenze superiori al 30% il contributo dovrà essere restituito.
Requisiti economici e modalità di accesso
Il bonus si rivolge esclusivamente ai nuclei familiari con un ISEE minorenni in corso di validità pari o inferiore a 15mila euro. Possono fare domanda le famiglie con figli a carico di età compresa tra i 6 e i 14 anni, con la possibilità di richiedere il contributo per un massimo di due minori per nucleo.
Resta però una condizione fondamentale. Non devono essere già percepiti altri benefici, sovvenzioni o sgravi fiscali concessi da enti regionali, provinciali o comunali per le medesime prestazioni sportive. L’ISEE minorenni coincide con quello ordinario quando i genitori del minore sono conviventi, coniugati, separati legalmente o divorziati. Cambia invece quando i genitori non sono coniugati e non convivono, o quando nel nucleo del minorenne è presente un solo genitore. In questi casi serve calcolare una componente aggiuntiva che tenga conto della situazione familiare specifica.
Fino a 300 euro per corso con frequenza bisettimanale
L’importo massimo del contributo ammonta a 300 euro per ciascun minore e può essere utilizzato per una sola tipologia di attività. I corsi devono prevedere una cadenza minima bisettimanale. Inoltre devono essere organizzati da associazioni e società sportive dilettantistiche, enti del terzo settore o Onlus di ambito sportivo regolarmente registrate.
Le attività sportive o ricreative dovranno iniziare entro il 15 dicembre 2025 e concludersi entro il 30 giugno 2026. Per accedere alla piattaforma servono le credenziali SPID o la Carta d’identità elettronica. Le domande vengono valutate in ordine cronologico di presentazione fino a esaurimento delle risorse disponibili. In caso di rinunce, revoche o decadenze, la graduatoria verrà scorsa fino all’utilizzo completo dei fondi stanziati.
Verifiche e controlli sulla frequenza
Il Dipartimento per lo Sport, supportato da Sport e Salute S.p.A., effettuerà verifiche anche direttamente presso le strutture per accertare la corretta fruizione del contributo. In questo caso, sono previsti appositi modelli per la rilevazione delle presenze dei minori iscritti ai corsi.
Se l’assenza supera il 30% del totale delle lezioni, il contributo dovrà essere interamente restituito. Questo sistema di controllo garantisce che le risorse pubbliche vengano effettivamente destinate ai ragazzi che partecipano in modo continuativo alle attività sportive, evitando sprechi o utilizzi impropri. La misura si inserisce in una strategia più ampia di promozione dell’attività motoria tra i giovani, con particolare attenzione verso le famiglie che vivono condizioni di maggiore disagio economico e sociale.
Una rete di enti sportivi aderenti in tutta Italia
Prima dell’apertura delle domande alle famiglie, il Dipartimento per lo Sport ha raccolto le adesioni delle associazioni e società sportive interessate a offrire corsi con questa modalità di finanziamento.
La rete degli enti aderenti copre tutto il territorio nazionale e comprende discipline diverse, dal calcio al nuoto, dalla pallavolo alla danza, dalla ginnastica alle arti marziali. L’elenco completo dei corsi disponibili è consultabile sulla piattaforma dedicata, dove le famiglie possono scegliere l’attività più adatta alle esigenze e alle inclinazioni dei propri figli. La prima fase di adesione da parte degli enti si è chiusa prima dell’avvio delle richieste, permettendo così alle famiglie di orientarsi tra le opzioni disponibili nella propria zona di residenza.
La misura statale si affianca ad altre iniziative promosse da Regioni e Comuni, che in alcuni casi hanno stanziato fondi propri con requisiti ISEE differenti. Ad esempio, Roma Capitale prevede voucher sportivi per ragazzi da 5 a 16 anni con ISEE fino a 40mila euro, mentre la Campania ha attivato un programma regionale con scadenze specifiche per il proprio territorio.
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