Il nostro Paese ottiene il 33° posto nell’Indice Globale della Pace 2025. Chi occupa il top della classifica
In un’epoca segnata da conflitti crescenti e tensioni geopolitiche, l’Italia si distingue come una delle nazioni più pacifiche al mondo. Secondo il Global Peace Index 2025, infatti, occupa la 33ª posizione su 163 nazioni monitorate, confermandosi una realtà stabile e sicura nel panorama internazionale. Il Global Peace Index, elaborato dall’Institute for Economics & Peace, rappresenta il più autorevole strumento di misurazione della pace mondiale. Questo indice analizza annualmente la situazione di tutti i paesi attraverso 23 indicatori specifici, che spaziano dalla sicurezza interna ai conflitti esterni, dalle spese militari al livello di criminalità. Per comprendere meglio questa metodologia, basta consultare la mappa interattiva del Global Peace Index, dove vengono visualizzati i dati di ogni singolo paese.
I numeri della stabilità italiana
L’Italia ha ottenuto un punteggio complessivo di 1,66 su una scala da 1 a 5, dove valori più bassi indicano maggiore pacificità. Questo risultato colloca il nostro paese in una fascia di eccellenza, distante dalle zone di conflitto e instabilità che caratterizzano altre regioni del mondo. I punti di forza dell’Italia emergono dall’analisi dettagliata degli indicatori. La stabilità interna rappresenta il vero ‘fiore all’occhiello’: l’intensità del conflitto interno registra, infatti, un 1 su 5, così come le morti da conflitti interni. Dati che testimoniano un ambiente sociale e politico solido, capace di gestire le tensioni attraverso il dialogo democratico piuttosto che attraverso la violenza. Anche l’impatto del terrorismo risulta contenuto, con un punteggio di 1,37 su 5, mentre il tasso di omicidi si attesta a 1,27 su 5, confermando un buon livello di sicurezza personale per i cittadini. L’immagine è quella di un paese dove camminare per strada la sera non rappresenta un rischio significativo e dove la violenza estrema rimane un fenomeno marginale.
Le sfide da affrontare
Nonostante il quadro complessivamente positivo, esistono alcune zone d’ombra. La percezione della criminalità registra un punteggio di 2,9 su 5, evidenziando un paradosso: i cittadini italiani percepiscono un livello di insicurezza superiore a quello realmente misurato dai dati oggettivi. Mentre i numeri mostrano un paese sostanzialmente sicuro, la sensazione di insicurezza influenza la qualità della vita quotidiana dei cittadini. L’accesso alle armi di piccolo calibro, con un punteggio di 3 su 5, e il crimine violento, che si attesta a 2 su 5, rappresentano altri ambiti su cui concentrare l’attenzione delle politiche pubbliche. Le dimostrazioni violente, con un punteggio di 1,75 su 5, contribuiscono moderatamente al punteggio complessivo, riflettendo occasionali episodi di tensione sociale che tuttavia non compromettono la stabilità generale del sistema democratico italiano.
Oasi di pace in un mondo sempre più conflittuale
Per gli esperti, il sistema democratico italiano, nonostante le sue imperfezioni e le periodiche crisi politiche, ha dimostrato una resilienza notevole. La capacità di alternanza al governo, il rispetto delle istituzioni e il ruolo stabilizzatore del Presidente della Repubblica hanno contribuito a mantenere il paese lontano dai rischi di autoritarismo che hanno colpito altre democrazie occidentali. Il 2025 è stato un anno particolarmente critico per la pace mondiale, dal momento che il numero di conflitti tra stati ha raggiunto il livello più alto dalla Seconda Guerra Mondiale e molte nazioni rispondono a questa instabilità con un processo di militarizzazione, Il rapporto annuale dell’Agenzia europea per la difesa (Eda) sottolinea come nel 2024, la spesa per il riarmo dei 27 Stati membri dell’Unione europea ha toccato i 343 miliardi di euro. In questo scenario, i paesi che riescono a mantenere alti livelli di pace emergono come esempi di stabilità e buona governance.
Lezioni per il futuro
I paesi ai vertici della classifica mondiale del Global Peace Index offrono esempi concreti di come si possa costruire una società pacifica. L’Islanda, prima dal 2008, conferma il suo primato di nazione più pacifica al mondo, migliorando ulteriormente del 2%. Si cammina tranquillamente di notte e la polizia non è armata. Al secondo posto, l’Irlanda, alla politica di neutralità militare e ad una forte diplomazia si somma una società fondata su un profondo senso di comunità. Un forte welfare comunitario riducono le tensioni sociali. Terza la Nuova Zelanda, dove le leggi sulle armi sono tra le più severe al mondo, il che contribuisce al senso di sicurezza e a creare un ambiente dove i bambini vanno a scuola a piedi, le persone lasciano le porte di casa aperte e gli automobilisti si fermano vedendo un veicolo in panne. La top four si chiude con l’Austria, che ha adottato una neutralità costituzionale che le permette di investire risorse nelle persone anziché nei conflitti. Il risultato è una solida rete di sicurezza sociale, assistenza sanitaria di livello mondiale ed eccellente istruzione favoriscono stabilità e fiducia.
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