Un semplice codice numerico per ridisegnare il futuro green delle metropoli moderne
La qualità dell’aria respirata ogni giorno in città potrebbe dipendere da una formula apparentemente semplice: 3-30-300. La Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE) ha, infatti, ufficialmente adottato questa metodologia come standard di riferimento per la pianificazione del verde urbano. Riconoscendone l’efficacia scientifica e l’applicabilità pratica. Il concetto nasce dall’intuizione del professor Cecil Konijnendijk, esperto di forestazione urbana, che attraverso studi approfonditi ha identificato tre parametri fondamentali ‘green’ per garantire il benessere dei cittadini. La regola stabilisce che ogni persona dovrebbe poter osservare almeno tre alberi dalla propria finestra, vivere in un quartiere con il 30% di copertura arborea e avere accesso a un parco pubblico nel raggio di 300 metri dalla propria abitazione o dal luogo di lavoro.
I benefici scientificamente provati del verde urbano
Le ricerche degli ultimi anni hanno dimostrato come la presenza di alberi nei centri urbani produca effetti misurabili sulla salute pubblica. Un singolo albero può di fatto assorbire mediamente fino a 20 chilogrammi di anidride carbonica all’anno, mentre un ettaro di bosco urbano arriva a catturare fino a 5 tonnellate di CO2 nello stesso periodo. La capacità di filtraggio dell’aria rappresenta uno dei vantaggi più significativi della vegetazione urbana. Gli alberi si comportano come veri e propri depuratori naturali, catturando le polveri sottili e gli inquinanti atmosferici. Le ricerche hanno evidenziato come portare la copertura arborea urbana al 30% potrebbe ridurre le morti premature del 9,4% causate da PM2.5, del 7,2% da biossido di azoto e del 12,1% da ozono. Il verde urbano, inoltre, esercita un’azione termoregolante fondamentale per contrastare l’effetto ‘isola di calore’ che caratterizza le grandi concentrazioni urbane.
L’impatto sulla salute mentale e sociale
Oltre ai benefici ambientali, numerosi studi hanno documentato l’influenza positiva del verde urbano sul benessere psicologico dei cittadini. La presenza di vegetazione nelle aree urbane contribuisce significativamente alla riduzione dello stress e delle malattie respiratorie e cardiovascolari, migliorando anche la capacità di concentrazione. La connessione visiva con la natura, anche solo attraverso la vista di alberi dalla finestra di casa, ha dimostrato di favorire il rilascio di endorfine e la diminuzione dei livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Gli spazi verdi diventano così luoghi di aggregazione sociale che rafforzano il senso di comunità e migliorano la coesione del tessuto urbano.
Quanto sono verdi le città europee?
Gli ultimi dati disponibili di EEA (Agenzia Europea per l’Ambiente) mostrano che le infrastrutture verdi, che includono spazi come orti, giardini privati, parchi, alberi stradali, corsi d’acqua, costituiscono in media il 42% della superficie cittadina. La città con la percentuale più alta di aree verdi totali (96%) è Cáceres in Spagna, quella con la minore superficie verde totale, appena il 7%, è Trnava in Slovacchia. Le aree verdi accessibili al pubblico rappresentano una quota relativamente bassa del totale degli spazi verdi, stimata in media solo al 3% della superficie cittadina complessiva. Tuttavia, questa percentuale varia da città a città: in centri come Ginevra (Svizzera), L’Aia (Paesi Bassi) e Pamplona/Iruña (Spagna), gli spazi verdi accessibili costituiscono oltre il 15% dell’area cittadina. Attualmente, in Italia la copertura vegetale raggiunge il 30% solo a Napoli (32%), mentre a Milano e a Roma arriva, rispettivamente, al 9% e 24%.
Biodiversità urbana e sostenibilità economica
La presenza di alberi e spazi verdi nelle città non produce solo benefici ambientali e sanitari, ma genera anche ricadute economiche positive. Il verde urbano crea occupazione diretta e indiretta, dal settore della manutenzione del paesaggio a quello del turismo ambientale. Le foreste urbane ben gestite forniscono habitat per numerose specie animali e vegetali, contribuendo a mantenere e incrementare la biodiversità locale anche in contesti fortemente antropizzati. L’investimento nella riforestazione urbana si rivela economicamente vantaggioso nel lungo termine, considerando la riduzione dei costi sanitari legati all’inquinamento atmosferico e la diminuzione della spesa energetica per la climatizzazione degli edifici. Inoltre, la presenza di verde aumenta il valore immobiliare delle proprietà, creando un circolo virtuoso che incentiva ulteriori investimenti nell’ambiente urbano.
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