L’attaccante francese si impone su Yamal e Vitinha in una cerimonia dominata dai parigini. Donnarumma trionfa tra i portieri con il trofeo Yashin: il calcio francese torna protagonista del premio più ambito.
Un trionfo annunciato
Ousmane Dembelé ha conquistato il Pallone d’Oro 2025 nella serata di lunedì 22 settembre, confermando i pronostici della vigilia e regalando alla Francia un nuovo vincitore del prestigioso riconoscimento dopo diversi anni di attesa. Il transalpino era l’unico calciatore del PSG presente sul posto, anche a causa della contemporaneità della sfida contro il Marsiglia, ma la sua presenza ha reso ancora più significativo questo momento storico per il club parigino.
La classifica finale ha visto Dembelé trionfare davanti a Lamine Yamal del Barcellona, secondo classificato, e al compagno di squadra Vitinha, terzo. Una “top three” che racconta di un calcio europeo sempre più competitivo, dove talenti emergenti come il giovane barcelonista si alternano a stelle consolidate. Dembelé ha chiuso un’annata favolosa dopo il Triplete con i francesi, ricevendo il riconoscimento dalle mani di Ronaldinho, in una cerimonia che ha saputo unire il passato e il presente del calcio mondiale.
La supremazia del Paris Saint-Germain nella graduatoria 2025 è stat evidente. Oltre a Dembelé e Vitinha sul podio, anche Achraf Hakimi si è piazzato sesto, mentre Gianluigi Donnarumma, nonostante il nono posto nella classifica generale, ha conquistato il trofeo Yashin come miglior portiere dell’anno. Mohamed Salah del Liverpool ha completato la cinquina al quarto posto, seguito da Raphinha del Barcellona.
Il Pallone d’Oro: storia e tradizione dal 1956
Il prestigioso premio istituito da France Football nel 1956 per premiare il miglior giocatore dell’anno ha vissuto la sua 69ª edizione con un nuovo protagonista. La storia del “Pallone più famoso al mondo” affonda le radici nel calcio europeo del dopoguerra, quando i giornalisti francesi decisero di creare un premio che celebrasse l’eccellenza calcistica continentale.
Il riconoscimento viene assegnato ogni anno, appunto dal 1956, con un solo stop nel 2020 a causa della pandemia. Stanley Matthews fu il primo vincitore assoluto, aprendo una tradizione che nel corso dei decenni ha incoronato i più grandi talenti del calcio mondiale. Negli anni, la manifestazione ha subito diverse evoluzioni: inizialmente riservata ai soli giocatori europei, si è poi allargata a tutti i calciatori militanti in Europa, fino all’apertura completa a livello mondiale. L’assegnazione del premio segue criteri ben definiti che tengono conto delle prestazioni individuali e di squadra durante l’anno solare, con una giuria composta da giornalisti specializzati di tutto il mondo. Ogni votante redige una classifica di dieci giocatori, assegnando punti in scala decrescente dal primo al decimo posto.
Messi e Ronaldo, i giganti della storia
Lionel Messi detiene attualmente il record per il maggior numero di trofei vinti con otto Palloni d’Oro, un primato che testimonia la straordinaria longevità e qualità dell’argentino. Cristiano Ronaldo è secondo con cinque riconoscimenti vinti tra il 2008 e il 2017, in una rivalità che ha caratterizzato più di un decennio di calcio mondiale.
La sfida tra l’asso portoghese e quello argentino ha dominato la scena dal 2008 al 2018, con Cristiano Ronaldo che detiene il record di nomination con diciotto candidature. Un dualismo che ha elevato il livello del calcio mondiale, spingendo entrambi i campioni a superare costantemente i propri limiti, in una rincorsa al primato che ha appassionato milioni di tifosi di ogni età.
Prima dell’era Messi-Ronaldo, altri campioni avevano lasciato un segno indelebile nell’albo d’oro. Tre premi ciascuno per Michel Platini e Johan Cruyff, mentre tra i plurivincitori figurano Franz Beckenbauer, Ronaldo il Fenomeno, Alfredo Di Stéfano, Kevin Keegan e Karl-Heinz Rummenigge, tutti con due Palloni d’Oro.
Ogni nome rappresenta un’epoca del calcio, dai maestri olandesi degli anni Settanta ai fuoriclasse brasiliani, passando per i campioni tedeschi e francesi.
Donnarumma e la “vendetta” italiana
La serata parigina ha riservato soddisfazioni anche per l’Italia con Gianluigi Donnarumma, che ha conquistato il trofeo Yashin come miglior portiere dell’anno. Il numero uno del PSG (ora al Manchester City), era arrivato a Parigi dopo l’addio al Milan, con stagione di riscatto culminata con questo riconoscimento internazionale.
La presenza italiana nella top ten, seppur con il solo Donnarumma al nono posto, mantiene viva la tradizione azzurra in una competizione che negli anni ha visto trionfare Roberto Baggio nel 1993 e Fabio Cannavaro nel 2006. Il portiere campano rappresenta la nuova generazione del calcio italiano, capace di imporsi ai massimi livelli europei nonostante le difficoltà attraversate dalla Nazionale negli ultimi tempi.
I numeri straordinari di una stagione da record
Il trionfo di Dembelé non arriva per caso. L’attaccante francese ha chiuso la stagione con 33 gol in 45 presenze, il dato più alto della sua carriera, dimostrando una continuità realizzativa mai vista prima. Numeri che raccontano di un giocatore maturato definitivamente, capace di trascinare il PSG verso il Triplete conquistato nella scorsa stagione.
Le statistiche dell’esterno transalpino riflettono una crescita esponenziale rispetto agli anni giocati nel Barcellona, dove aveva spesso alternato prestazioni brillanti a periodi di appannamento. Al PSG ha trovato la stabilità necessaria per esprimere tutto il proprio potenziale, supportato da un progetto tecnico che ha valorizzato le sue caratteristiche migliori. La velocità, il dribbling e la capacità di creare superiorità numerica sono diventati elementi fondamentali nel gioco offensivo parigino. Dembelé diventa così il sesto giocatore francese nella storia a vincere il Pallone d’Oro dopo Kopa, Platini, Papin, Zidane e Benzema, rendendo la Francia la nazione con più calciatori diversi vincitori del premio. Un primato che sottolinea la qualità del movimento calcistico transalpino e la capacità di produrre talenti di livello mondiale con continuità nel tempo.
Il calcio francese (con Dembelè e non solo) dimostra ancora una volta la propria vitalità: una generazione di talenti che promette di dominare la scena europea nei prossimi anni. Con questo successo, la Francia stacca Italia e Germania, ferme a cinque vincitori diversi ciascuna, confermandosi la patria del calcio più prolifera per il prestigioso riconoscimento.
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