Dopo settant’anni la città celebra il maestro del Rinascimento con oltre 140 capolavori internazionali
Firenze si prepara ad accogliere uno degli eventi artistici più significativi del 2025 tra Palazzo Strozzi e Museo San Marco. Dal 25 settembre al 26 gennaio, ospiterà infatti una retrospettiva mai prima d’ora dedicata a Beato Angelico, il frate domenicano che rivoluzionò la pittura italiana del Quattrocento. Un’occasione per riscoprire il genio di colui che traghettò l’arte dalla tradizione tardogotica alle innovative conquiste del Rinascimento. La mostra è frutto di quattro anni di intenso lavoro scientifico e organizzativo. Non accadeva dal 1955 che la città toscana dedicasse una grande esposizione monografica all’Angelico, rendendo questo appuntamento ancora più attrattivo per studiosi, appassionati e visitatori da tutto il mondo.
Un progetto ambizioso tra due sedi d’eccezione
L’esposizione si sviluppa in modo innovativo tra Palazzo Strozzi e il Museo di San Marco, per una scelta non casuale. Il Museo di San Marco custodisce infatti alcune delle opere più significative del maestro, permettendo ai visitatori di immergersi completamente nell’universo artistico e spirituale di Fra Giovanni da Fiesole. La collaborazione tra la Fondazione Palazzo Strozzi e il Ministero della Cultura – Direzione regionale Musei nazionali Toscana ha reso possibile un progetto di portata internazionale. Beato Angelico viene così celebrato attraverso un percorso che valorizza sia le istituzioni culturali cittadine sia il territorio fiorentino, confermando Firenze come capitale mondiale dell’arte rinascimentale.
Capolavori da tutto il mondo per raccontare un genio
L’esibizione ospita oltre 140 opere, provenienti dai più prestigiosi musei internazionali. Il Louvre di Parigi, la Gemäldegalerie di Berlino, il Metropolitan Museum of Art di New York, la National Gallery di Washington, i Musei Vaticani, la Alte Pinakothek di Monaco e il Rijksmuseum di Amsterdam hanno prestato alcuni dei loro tesori più preziosi. Sarà possibile ammirare pale d’altare ricomposte per la prima volta dopo secoli di separazione. Inoltre le Scene della vita di San Francesco, conservate a Berlino, torneranno finalmente visibili insieme al resto dell’altare originale, offrendo uno spettacolo di rara bellezza e completezza. La mostra permette inoltre di apprezzare il lavoro di restauro condotto appositamente per l’occasione. Spicca tra tutti il recupero della Deposizione di Santa Trinita, conservata al Museo di San Marco, opera con cui Beato Angelico rivoluzionò il concetto stesso di pala d’altare medievale, creando uno spazio scenico di impatto coinvolgente e teatrale.
L’innovazione artistica di un maestro visionario
Il percorso espositivo, curato da Carl Brandon Strehlke del Philadelphia Museum of Art insieme a Stefano Casciu e Angelo Tartuferi, approfondisce la produzione e l’evoluzione artistica dell’Angelico. Il frate pittore viene presentato nel contesto del suo tempo, a confronto con i grandi maestri contemporanei come Masaccio, Jan van Eyck, Lorenzo Monaco, Filippo Lippi, ma anche scultori del calibro di Lorenzo Ghiberti, Michelozzo e Luca della Robbia. L’esposizione sottolinea come Beato Angelico sia riuscito a fondere magistralmente l’eredità tardogotica con i principi della nascente arte rinascimentale. La sua capacità di utilizzare la prospettiva in modo innovativo e di sfruttare la luce per definire il rapporto tra figure e spazio circostante lo colloca tra i protagonisti assoluti della rivoluzione artistica quattrocentesca.
Un evento che fa la storia dell’arte
La mostra rappresenta molto più di una semplice esposizione: costituisce un vero e proprio evento scientifico e culturale. Il recupero e la ricomposizione di opere disperse da secoli, accompagnati da analisi avanzate come raggi X e riflettografia infrarossa, hanno permesso di acquisire nuove conoscenze sulla tecnica e sui metodi di lavoro del maestro. Il carattere eccezionale dell’iniziativa emerge anche dalla vastissima campagna di restauri che ha preceduto l’allestimento. Questo lavoro ha restituito alle opere la loro originaria bellezza, permettendo ai visitatori di apprezzare Beato Angelico in una veste completamente nuova e sorprendente.
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