L’anno scolastico inizia con una novità per i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado. Una circolare del Ministero dell’Istruzione e del merito vieta l’uso dello smartphone all’interno della scuola. Come affrontare la “privazione” grazie a 5 regole dell’Istituto Superiore di Sanità.
Un inizio certamente non “light” è quello degli studenti delle scuole secondario di secondo grado che in questi giorni. Con un circolare il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha stabilito il divieto assoluto di impiego del telefono nelle scuole, in orario di lezione o – comunque – in orario scolastico.
Smartphone, la dipendenza colpisce un adolescente su quattro
Partendo da questa novità il Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha pensato di fornire qualche indicazione preziosa. Un modo per imparare a gestire l’attaccamento al cellulare, che in alcuni può trasformarsi in un problema significativo. Secondo gli esperti dell’Iss, infatti, l’uso problematico dello smartphone, spesso definito “Smartphone Addiction”, riguarda oltre un quarto degli adolescenti a livello globale. Una dipendenza che può avere conseguenze negative sulla loro vita, in particolare sul sonno, la concentrazione e le relazioni sociali.
L’obiettivo non è demonizzare o eliminare completamente l’uso dello smartphone, ma piuttosto adottare un approccio più consapevole. Gli esperi dell’Iss suggeriscono di fare piccoli passi per riprendere il controllo del proprio tempo e del rapporto con la tecnologia. Si tratta di imparare a gestire il cellulare in modo equilibrato e consapevole, evitando che diventi una fonte di stress e un ostacolo al benessere quotidiano.
Cinque consigli per affrontare una scuola senza smartphone
La prima cosa da imparare è conoscere i segnali di allarme. Si tratta del primo passo per gestire un uso problematico dello smartphone. Ad esempio, tra questi, c’è il bisogno continuo di controllare il telefono o l’incapacità di disconnettersi.
La seconda regola è iniziare a piccoli passi il digital detox. Magari creando in casa una “zona senza smartphone”, dove tutti i membri della famiglia si impegnano a non usare il cellulare. Questo aiuta a trascorrere del tempo di qualità insieme e a staccare gradualmente la spina. Stabilire poi delle piccole pause digitali quotidiane, ad esempio 30 minuti, da dedicare ad attività alternative piacevoli.
Terza regola è dormire a sufficienza, un modo per aiutare la memoria e a gestire le emozioni. Qui il consiglio è lasciare i dispositivi elettronici fuori dalla camera da letto o di spegnerli almeno un’ora o due prima di andare a letto.
Quarta regola: è bene disattivare le notifiche, mettere in modalità silenziosa o “aereo” lo smartphone quando si studia, si mangia, si fa sport o semplicemente quando ci si trova con amici e familiari. Questo perché il bombardamento continuo intacca la concentrazione e induce a controllare troppo lo smartphone. Un modo per preservare produttività e attenzione.
Quinta e ultima regola: impostare dei limiti di tempo nell’uso dei social e delle app è fondamentale. Per aiutarsi si possono usare anche tutte quelle funzioni che nei dispostivi informano su come e quanto li impieghiamo.
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