Un’importante opportunità per le donne in età lavorativa che vogliono riqualificarsi nell’era digitale
Nel mondo del lavoro italiano le competenze digitali delle donne over 50 rappresentano una sfida urgente da affrontare. Mentre, infatti, la tecnologia avanza velocemente, una significativa porzione della popolazione femminile matura rischia di rimanere esclusa dalle opportunità professionali, nonostante il bagaglio di esperienza e competenze trasversali. Per far fronte alla situazione, il Fondo per la Repubblica Digitale ha lanciato “Futura+”, un bando da 15 milioni di euro che si rivolge alle donne tra i 18 e i 67 anni, con particolare attenzione proprio a quelle competenze digitali delle donne over 50 che possono fare la differenza tra l’esclusione e la ricollocazione professionale. L’iniziativa rappresenta la seconda fase del programma “Futura” e punta a creare percorsi formativi innovativi per il reskilling digitale femminile.
Il gap generazionale nell’era dell’intelligenza artificiale
I dati del 2030 Digital Decade Report della Commissione europea di luglio 2025 informano che oltre il 54% della popolazione italiana tra i 16 e i 74 anni non possiede competenze digitali di base. Una percentuale superiore alla media europea del 44%. Questo divario colpisce in modo particolare le donne non più giovani, che spesso si trovano a dover competere su un mercato del lavoro sempre più digitalizzato senza aver avuto le stesse opportunità formative delle nuove generazioni. La rapida diffusione di tecnologie emergenti, come l’Intelligenza Artificiale, ha ulteriormente accentuato questa disparità. Le competenze digitali delle donne over 50 non rappresentano più solo un vantaggio competitivo, ma una necessità assoluta per mantenere la propria rilevanza professionale.
Il paradosso dell’esperienza non valorizzata
La situazione italiana presenta però un paradosso: mentre oltre il 60% dei laureati nel 2023 sono donne, appena poco più di una su due riesce a trovare un impiego stabile. Tra le donne inattive, che ammontano a 7,8 milioni e rappresentano il 63,5% del totale degli inattivi tra i 15 e i 64 anni, una percentuale significativa appartiene alla fascia over 50. Queste donne possiedono spesso decenni di esperienza lavorativa, competenze relazionali consolidate e una maturità professionale che potrebbe rappresentare un valore aggiunto per qualsiasi organizzazione. Tuttavia, la mancanza di competenze digitali aggiornate le relega spesso ai margini del mercato del lavoro, creando un circolo vizioso di esclusione e sottoutilizzo delle risorse umane.
Le disparità economiche che penalizzano l’età
I dati Istat del primo trimestre 2025 rivelano disparità salariali che si amplificano con l’età: le laureate guadagnano il 40% in meno degli uomini a parità di titolo di studio, mentre il gap si attesta al 19% per chi possiede la licenza media e sale al 20,5% per i diplomati. Questi divari tendono a penalizzare maggiormente le donne dopo i 50 anni, che spesso si trovano a dover accettare posizioni sottoinquadrate o part-time non desiderati. Investire nelle competenze digitali delle donne over 50 è il segnale di una strategia economica per valorizzare un patrimonio umano che rischia altrimenti di andare perduto. Le competenze tecnologiche rappresentano infatti la chiave per accedere a ruoli meglio retribuiti e con maggiori prospettive di crescita, anche in età matura.
Futura+: come partecipare ai webinar gratuiti per tutte
Con i suoi 15 milioni di euro, l’iniziativa seleziona progetti formativi innovativi che tengano conto delle specificità del target maturo, offrendo percorsi calibrati sulle esigenze di chi deve conciliare famiglia, impegni personali e aspirazioni professionali. La fase di candidatura, aperta fino al 18 dicembre sulla piattaforma Re@dy, coinvolge soggetti pubblici, privati ed enti del Terzo Settore, che possono presentare progetti anche in partnership con realtà for profit. Per chi volesse approfondire le opportunità del bando, sono stati organizzati due webinar gratuiti e aperti a tutti: il 23 settembre alle ore 9:30 e il 25 settembre alle ore 14:30. Come evidenzia Alessio Butti, Sottosegretario di Stato con delega all’Innovazione tecnologica: “Investire nel digitale significa dare a tutti i cittadini l’opportunità di partecipare attivamente alla vita del Paese e di cogliere le opportunità offerte dalla trasformazione tecnologica”.
Cos’è il Fondo per la Repubblica Digitale
Il Fondo per la Repubblica Digitale rappresenta un modello innovativo di collaborazione tra pubblico e privato sociale, unendo Governo e Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio (Acri). Questa partnership si muove nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal PNRR e dal Piano Nazionale Complementare, con un’attenzione particolare alle fasce demografiche più a rischio di esclusione digitale. Il modello operativo punta a sperimentare approcci formativi diversificati per poi replicare su scala nazionale quelli più efficaci. Nel caso delle donne over, questo significa sviluppare metodologie che tengano conto dei diversi stili di apprendimento, dei vincoli temporali e delle motivazioni specifiche di chi decide di rimettersi in gioco professionalmente dopo i 50 anni.
Il valore aggiunto dell’esperienza digitale
Contrariamente agli stereotipi che vedono nelle donne mature un ostacolo alla digitalizzazione, numerosi studi dimostrano il contrario. La combinazione tra esperienza lavorativa consolidata e nuove competenze tecnologiche può spesso creare profili professionali di particolare valore. Le donne over 50 che acquisiscono competenze digitali spesso dimostrano maggiore attenzione alla qualità, capacità di problem solving e approccio metodico all’innovazione. Investire nelle competenze digitali per questa fascia d’età significa quindi non solo recuperare risorse umane sottoutilizzate, ma anche arricchire il tessuto produttivo nazionale con professionalità uniche, capaci di coniugare esperienza e innovazione in modo particolarmente efficace.
Una strategia per il futuro del Paese
Il bando “Futura+” si inserisce in un contesto più ampio che include anche “Onlife+”, dedicato ai NEET tra 15 e 34 anni con una dotazione di 20 milioni di euro. Interessante notare come anche tra i giovani che non studiano né lavorano, circa il 69% sia rappresentato da donne. Confermando la trasversalità della questione di genere nelle problematiche dell’inclusione digitale. Anche in questo caso è possibile informarsi gratuitamente con un collegamento zoom nei giorni 23 settembre alle ore 9:30 e il 25 settembre alle ore 14:30. Con scadenza fissata al 18 dicembre per entrambi i bandi, l’Italia ha davanti a sé un’opportunità per costruire un sistema formativo realmente inclusivo, dove l’età non rappresenti più un limite ma un valore aggiunto nel processo di trasformazione digitale del Paese.
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