(Adnkronos) – Dalla scuola alle bollette passando per la voce ‘salute’ e la Tari. E’ in arrivo per gli italiani una stangata da quasi 3.000 euro. “Al rientro dalle vacanze, per chi se le è potute permettere, ad attendere le famiglie ci sarà un autunno ‘caldo’ sul fronte dei prezzi”. Così in una nota Federconsumatori, che riporta i dati calcolati dall’Osservatorio nazionale Federconsumatori sull’importo della stangata autunnale del 2025.
Le famiglie per le bollette, per la Tari, le spese per il riscaldamento, per il materiale scolastico e per le spese mediche dovranno far fronte a una stangata da 2.981,10 euro. Un dato in aumento rispetto l’anno precedente (+0,4%) nonostante la frenata dei costi dei beni energetici e quella dei costi dei testi scolastici. Viene evidenziato l’aumento del costo della voce “salute” (+1,5%) che, scrive nella nota l’associazione, “unito a tempi di attesa per ottenere visite ed esami presso la sanità pubblica sempre più lunghi, si traduce spesso in una progressiva rinuncia alle cure”.
“A queste cifre onerose – prosegue la nota – si aggiungono i rincari sul fronte dell’alimentazione, versante sul quale le famiglie continuano ad operare tagli e rinunce, a causa dell’accelerazione dei prezzi avvenuta soprattutto negli ultimi mesi. Nell’autunno, gli ulteriori rialzi faranno lievitare la spesa per tale voce a 1.697,50 euro. Si aggiungono anche maggiori spese per i costi dei condomini, che quest’anno registrano un rincaro del +3,3%. Una nota positiva viene, invece, sul fronte dei carburanti, che rispetto ai picchi degli scorsi anni segnano una diminuzione”. “Queste spese risulteranno ancora troppo onerose per molte famiglie, considerata la stagnazione dei salari e la notevole perdita di potere d’acquisto dei redditi fissi”, afferma Michele Carrus, presidente di Federconsumatori.
“In una fase di indebolimento della bilancia commerciale con l’estero e di incertezza nel mercato energetico mentre ci avviciniamo alle maggiori spese e consumi invernali, questi aumenti non si ripercuoteranno negativamente soltanto sulla vita dei cittadini, ma anche sull’intero sistema economico e produttivo, riducendo la domanda interna proprio quando, invece, andrebbe rafforzata”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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