La svolta storica per il settore digitale coinvolge creator con oltre 500mila follower. Previste multe fino a 600mila euro
L’AGCOM (l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) ha approvato il primo codice di Condotta per influencer in Italia. La misura, annunciata dal commissario Massimiliano Capitanio, rappresenta una svolta per un settore che fino ad oggi operava in una zona grigia dal punto di vista normativo. L’obiettivo, ha spiegato lo sesso Capitanio sui social, è “dare regole semplici e direttamente applicabili ai content creator a tutela della loro professione e degli utenti”. Del resto il settore nn conosce crisi. Se il 2024 si è chiuso con un giro di 370 milioni di euro, le stime per il 2025 parlano di un mercato di 385 milioni, soprattutto nei settori Moda e Bellezza, Cibo, High Tech e Viaggi.
Codice di condotta per influencer: a chi tocca
Il codice di condotta per gli influencer si applica ai professionisti considerati “rilevanti”, ovvero coloro che raggiungono almeno 500mila follower (cosiddetti Macro Influencer) oppure un milione di visualizzazioni medie mensili su almeno una piattaforma social o di condivisione video. Questi creator vengono equiparati alle emittenti televisive tradizionali, acquisendo quindi piena responsabilità editoriale sui contenuti pubblicati. La normativa prevede l’istituzione di un elenco ufficiale presso l’AGCOM, al quale gli influencer rilevanti dovranno iscriversi entro sei mesi dalla pubblicazione del regolamento. Questo registro, consultabile sul sito dell’Autorità, garantirà trasparenza e tracciabilità nel settore.
Le responsabilità dei content creator
Gli influencer iscritti dovranno osservare il codice di condotta rispettando criteri stringenti di trasparenza, riconoscibilità e responsabilità. Le regole riguardano diversi aspetti: la correttezza e imparzialità dell’informazione, il rispetto della dignità umana, il contrasto ai discorsi d’odio, la tutela dei minori e del diritto d’autore. Particolare attenzione viene dedicata alla trasparenza delle comunicazioni commerciali, con un richiamo diretto al ‘Digital Chart’, il regolamento di autodisciplina promosso dallo IAP. Gli influencer dovranno rendere chiaramente riconoscibile quando un contenuto ha finalità promozionali, ponendo fine alla pratica della pubblicità occulta che per anni ha caratterizzato il settore.
Sanzioni severe per chi viola le regole
Il sistema sanzionatorio previsto dal codice di condotta influencer è rigoroso. Le multe, infatti, possono raggiungere i 250mila euro per le violazioni standard, ma salgono fino a 600mila euro quando vengono compromesse le tutele dedicate ai minori. L’AGCOM assicurerà l’applicazione delle misure attraverso un sistema di monitoraggio continuo e verifiche del rispetto delle regole. Il presidente dell’Autorità Giacomo Lasorella ha sottolineato come queste nuove disposizioni rappresentino “un’ulteriore conferma dell’impegno dell’Autorità a tutela dei cittadini e del mercato per un mondo digitale sicuro e affidabile”.
Gli effetti dell’affair Ferragni
L’analisi annuale di De Rev, azienda specializzata nel marketing digitale, evidenzia come, mentre il mercato dell’influencer marketing continua la sua espansione, i compensi degli operatori registrano una flessione generalizzata. Frutto della grande concorrenza tra blogger. I dati mostrano contrazioni marcate su Facebook e YouTube, dove gli onorari scendono rispettivamente del 5,5% e del 6,55%, sebbene i creator con oltre un milione di follower possano ancora guadagnare fino a 60mila euro per un video su quest’ultima piattaforma. TikTok presenta una diminuzione più contenuta del 2,03%, mentre Instagram mantiene una sostanziale stabilità con un incremento dello 0,43%. Secondo DeRev, questa trasformazione del panorama economico trova le sue radici nel cosiddetto Pandoro gate. Il caso Ferragni ha rappresentato uno spartiacque nel rapporto tra pubblico e influencer, generando una maggiore consapevolezza critica da parte degli utenti.
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