Alcuni tra i principali direttori museali italiani hanno stilato le 11 regole fondamentali per tutelare le opere e chi le visita
Dopo gli ultimi episodi di danni alle opere dovute all’incuria dei visitatori, i direttori di alcuni importanti musei italiani hanno stilato un vero e proprio ‘Galateo dei musei’. Undici semplici ma essenziali regole di comportamento per rendere la visita piacevole, rispettosa e sicura, tanto per gli oggetti esposti quanto per i visitatori. Una visita al museo è sempre un’occasione di arricchimento culturale e personale, tuttavia,non sempre questa esperienza si svolge nel migliore dei modi. Complici distrazioni, comportamenti scorretti o semplicemente poca consapevolezza delle buone pratiche da adottare, può capitare che l’atmosfera raccolta e rispettosa che un museo dovrebbe garantire venga compromessa.
Muoversi leggeri, parlarsi sottovoce
La prima regola fondamentale riguarda le borse troppo piene o ingombranti che possono diventare un pericolo per le opere esposte, spesso situate in ambienti ristretti. È quindi consigliabile svuotare il superfluo prima di entrare, per evitare di urtare oggetti fragili o preziosi. Un altro elemento critico è il tono della voce. Parlare ad alta voce disturba la concentrazione degli altri visitatori, che cercano nella visita un momento di raccoglimento. Meglio evitare chiacchiere personali o lamentele, e lasciare lo scambio di opinioni per dopo.
Niente spuntini tra le opere
Il museo non è un luogo dove mangiare o bere. Anche se la fame può farsi sentire, è bene attendere di raggiungere le aree ristoro. Il consumo di cibo o bevande può compromettere la pulizia e il decoro degli ambienti, così come fumare – incluse le sigarette elettroniche – può danneggiare materiali e superfici, oltre a disturbare gli altri visitatori.
Il silenzio vale anche per il telefono
Capita a tutti di ricevere una telefonata improvvisa, ma è bene ricordarsi che rispondere al cellulare all’interno delle sale può essere fastidioso per gli altri e spezzare la concentrazione. Il consiglio è semplice: silenziare il telefono e, se necessario, comunicare tramite messaggi. Il Metropolitan di New York applica regole rigide in questo senso, vietando le telefonate persino nei corridoi.
Rispettare il tempo e lo spazio degli altri
Soffermarsi troppo a lungo davanti a un’opera è comprensibile, soprattutto se si tratta di un capolavoro che ci emoziona. Tuttavia, è importante non bloccare il passaggio agli altri visitatori. È buona norma non ostacolare la visuale, evitando anche di passare davanti a chi sta osservando. Il rispetto degli spazi è parte integrante dell’esperienza collettiva.
Godersi l’arte con gli occhi, non con l’obiettivo
Fotografare ogni dettaglio può sembrare un modo per ‘portare a casa’ un ricordo, ma si rischia di perdere l’emozione del momento. Meglio fermarsi, osservare e lasciarsi colpire dalle sensazioni. Le fotografie, anche le migliori, finiscono spesso dimenticate nella galleria del cellulare, mentre un’impressione autentica rimane viva nella memoria. Quando è consentito scattare foto, è essenziale non utilizzare il flash. Un singolo colpo di luce può danneggiare irrimediabilmente le opere, soprattutto quelle antiche o delicate. Meglio controllare due volte prima di premere il tasto.
Selfie sì, ma con giudizio e occhi a terra
I bastoni per selfie sono ormai diventati oggetti comuni, ma possono rappresentare un pericolo nei musei. I movimenti improvvisi o distratti rischiano di colpire le opere o le teche. Per evitare incidenti, è preferibile scattare le foto restando fermi e senza attrezzature ingombranti. Camminare richiede attenzione. Non sempre le zone interdette o le delimitazioni sono immediatamente visibili. A volte, un elemento dell’installazione si trova proprio a terra. Urti, inciampi o cadute possono causare danni sia alle opere che alle persone.
‘Vietato toccare’
La tentazione di toccare una statua di Bernini o di Michelangelo è forte. Immaginare la morbidezza del marmo scolpito è comprensibile, ma toccare le opere può comprometterne l’integrità. È fondamentale fidarsi del proprio sguardo e mantenere una giusta distanza. Anche quando i sistemi di allarme o le transenne non sono presenti, vige il buon senso. Il divieto di toccare non è un vezzo, ma una necessità per conservare il patrimonio per tutti.
Le pareti non sono sedie
Può succedere di sentirsi stanchi, ma appoggiarsi alle pareti delle sale (o sedersi su un gradino) è da evitare. Anche gli spazi vuoti sono parte dell’allestimento e servono a proteggere e valorizzare le opere. Se la stanchezza incombe (cosa molto probabile), è meglio sedersi negli spazi appositi, dove previsto, e riprendere la visita con calma e rispetto.
Perché serve un galateo dei musei, l’iniziativa di Liberiamo
L’incidente di Verona, dove per una foto due turisti hanno danneggiato la sedia Van Gogh dell’artista Nicola Bolla, seguito da quello avvenuto agli Uffizi, con un turista che ha urtato e rotto un dipinto di Anton Domenico Gabbiani durante un selfie, dimostrano quanto sia diffuso il fenomeno dei ‘maleducati dell’arte’. Da qui la scelta di Libreriamo — il media digitale per i consumatori di cultura — di raccogliere le impressioni dei principali direttori dei musei italiani per definire un vero e proprio vademecum comportamentale. Il ‘Galateo dei musei’ nasce così, per educare il pubblico e proteggere il patrimonio grazie al comportamento responsabile di ogni visitatore.
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