Acqua a oltre 3 euro al litro, panini fino a 8,50 euro e colazioni gonfiate: costi in aumento per i vacanzieri dell’autostrada
Le vacanze estive stanno entrando nel clou, ma a preoccupare chi si mette in viaggio in auto non è solo il traffico. A far discutere sono i rincari in autogrill, che anche quest’anno pesano notevolmente sul portafoglio dei viaggiatori. Altroconsumo ha condotto un’indagine su 16 aree di servizio nei pressi di Milano, Napoli, Roma e Venezia, rilevando aumenti notevoli nei prezzi di acqua, snack, panini e bevande calde. Se viaggiare in macchina può sembrare una scelta più economica rispetto all’aereo, la pausa in autostrada rischia di trasformarsi in una spesa imprevista e salata.
Acqua a peso d’oro nelle aree di sosta
Uno dei dati più emblematici riguarda l’acqua in bottiglia: in autogrill si arriva a pagare fino a 3,18 euro al litro, sia naturale che frizzante. È un costo cinque volte superiore rispetto ai supermercati, dove la media è di 63 centesimi al litro. Anche se si registra un leggero calo rispetto all’estate scorsa (-5%), si tratta comunque di un prezzo sproporzionato per un bene essenziale, soprattutto durante i viaggi sotto il sole.
Colazione in autogrill sempre più costosa
Tra i rincari in autogrill spiccano anche quelli legati alla colazione. Una brioche costa oggi in media 2 euro, con picchi di 2,20 euro in alcune aree, segnando un aumento del 16% rispetto all’anno scorso. Il confronto con i bar cittadini è impietoso: fuori dall’autostrada una brioche costa mediamente 1,37 euro. Anche il caffè al banco ha subito un rincaro, con un prezzo medio di 1,46 euro, il 21% in più rispetto a quello dei bar urbani. Il cappuccino, invece, si attesta a 1,85 euro, in linea con l’anno precedente ma sempre ben oltre i 1,60 euro richiesti in città.
Panini da record: fino a 8,50 euro
Se si ha fame, la sosta può diventare ancora più onerosa. Un panino con farcitura semplice costa in media 6,80 euro, con punte fino a 8,50 euro in alcune aree. Anche se in lieve calo rispetto al 2024, il prezzo resta comunque superiore del 57% rispetto a un bar in città, dove il costo medio è di 4,30 euro. E se si aggiunge una bibita, la spesa aumenta ancora: per una bottiglietta di Coca-Cola, ad esempio, si arriva a pagare circa 8 euro al litro, contro una media di 1,39 euro nei supermercati.
Snack e gelati: prezzi gonfiati anche fuori pasto
Neppure gli spuntini si salvano dai rincari in autogrill. Un gelato confezionato come il classico Magnum costa oltre 3 euro, più del doppio rispetto al prezzo in supermercato. Gli energy drink, molto richiesti nei viaggi lunghi, sfiorano i 16 euro al litro, con un aumento del 23% rispetto all’anno scorso. Per un sacchetto di patatine si spendono circa 3,50 euro, mentre i cracker oscillano tra i 2,49 e i 3,70 euro per 100 grammi. Anche il cioccolato segue lo stesso schema, con variazioni di prezzo notevoli tra un’area e l’altra: da 1,30 fino a quasi 5 euro a tavoletta.
Una pausa che pesa sul budget delle vacanze
In definitiva, i rincari in autogrill stanno trasformando le soste in autostrada in veri e propri salassi. Anche per un semplice spuntino si rischia di spendere il doppio, se non il triplo, rispetto ai prezzi dei bar o dei supermercati. L’indagine di Altroconsumo evidenzia come la trasparenza dei costi e una maggiore concorrenza potrebbero aiutare a contenere questi aumenti. Nel frattempo, chi parte per le vacanze farebbe bene a tenere a mente che anche un semplice panino potrebbe incidere non poco sul budget familiare.
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