Nel cuore dell’Essex, in Gran Bretagna, è nato il primo eco-villaggio europeo per anziani, un modello che intreccia invecchiamento attivo e tutela ambientale. Un’idea che si sta diffondendo a livello globale, dall’Italia al Giappone.
Cannock Mill, il progetto che unisce ecologia e “silver cohousing”
L’avventura è iniziata nell’aprile del 2018, quando un gruppo di anziani ha deciso di investire i propri risparmi e fondi pensione in un sogno comune: invecchiare insieme, a stretto contatto con la natura, rifiutando l’idea di finire in residenze sanitarie o a carico delle generazioni più giovani.
Così è sorto a Cannock Mill, a Colchester (nella contea inglese di Essex), il primo eco-villaggio per anziani d’Europa, un progetto guidato dall’architetta Anne Thorne. La comunità, composta da residenti tra i 60 e gli 80 anni, abita in case di legno in stile scandinavo, realizzate con materiali riciclati e dotate di tetti verdi per massimizzare l’efficienza energetica.
Un sistema di raccolta dell’acqua piovana alimenta il giardino, ricco di biodiversità con rane, galline e alveari, mentre la mobilità è garantita da poche auto in condivisione e molte biciclette.
Dopo 13 anni di sfide, soprattutto finanziarie, il progetto ha visto la luce, dimostrando che gli anziani possono essere protagonisti di un cambiamento positivo e risorse strategiche per la tutela dell’ambiente. Un impegno che aveva ottenuto un prestigioso riconoscimento già nel 2024, con la vittoria del premio “Healthy Homes and Neighbourhoods” agli Healthy City Design Awards.
Come si stanno diffondendo gli eco-villaggi intergenerazionali
L’esempio di Cannock Mill ha ispirato iniziative simili in tutto il mondo, dando vita al fenomeno del “silver cohousing”, un modello abitativo che coniuga sostenibilità, solidarietà e invecchiamento attivo.
In Canada, lo Yarrow Ecovillage nella British Columbia è un esempio di convivenza intergenerazionale e sostenibile. In Svezia, a Helsingborg, il progetto “Sallbo” promuove la coabitazione tra giovani e anziani per combattere la solitudine e favorire l’integrazione.
Anche la Spagna ha la sua eccellenza con Trabensol, una cooperativa abitativa no-profit e autogestita a Torremocha de Jarama, vicino a Madrid, che offre un’alternativa alle residenze tradizionali. In Islanda, l’ecovillaggio di Solheimar, il più antico del suo genere, ospita una comunità artistica e autosufficiente dedita all’agricoltura biologica.
Persino in Giappone, il paese con la popolazione più anziana al mondo, nascono esperienze come l’ecovillaggio di Konohana, ai piedi del Monte Fuji, dove anziani e giovani collaborano in un progetto di agricoltura sostenibile.
L’Italia e il “silver cohousing”
Anche in Italia, sebbene in ritardo dal punto di vista normativo, il “silver cohousing” sta prendendo piede come soluzione per contrastare la solitudine e ridurre i costi assistenziali.
Esperimenti interessanti si registrano dal Trentino Alto Adige, con progetti come Casa Tassullo e Casa Cles, alla Toscana, con il Cohousing del Moro a Lucca. A Milano, il Borgo Sostenibile di Figino offre alloggi per anziani autosufficienti e famiglie fragili, mentre a Modena e Ferrara sono nate le prime esperienze di cohousing come Ca’ Nostra e Solidaria.
Invecchiamento della popolazione e crisi ambientale
Le proiezioni demografiche delle Nazioni Unite sono chiare: entro il 2050, gli anziani nel mondo saranno due miliardi e cento, più del doppio dei minori.
La popolazione mondiale, attualmente di oltre otto miliardi, raggiungerà un picco di circa 10,3 miliardi a metà degli anni ’80 di questo secolo, per poi iniziare un lento declino. Questo invecchiamento progressivo, unito all’aumento dei consumi, esercita una pressione crescente sull’ambiente.
Uno studio della Commissione Europea ha evidenziato come, in futuro, il 40% delle emissioni potrebbe dipendere dai consumi degli over 65. Le rughe della pelle degli uomini e le crepe della terra surriscaldata sono due facce della stessa medaglia: la fragilità. E gli eco-villaggi per anziani nascono proprio per rispondere a questa duplice vulnerabilità; offrendo un’alternativa dignitosa per l’ultima fase della vita e un modello concreto di sostenibilità per il pianeta.
Foto in apertura: cannockmillcohousing.co.uk
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