Il 17% degli europei soffre di disturbi mentali. Secondo l’Oms sono sempre di più i giovani nella morsa dell’ansia, così come sono troppi gli anziani soli. I dati della Conferenza sulla salute mentale di Parigi. L’impegno di 31 Paesi per rafforzare le politiche in questo campo.
Scarseggiano i professionisti della salute mentale, mentre il Covid fa ancora sentire i suoi effetti: ansia e depressione sono aumentati del 25% a livello globale. A questo va aggiunto che il 17% della popolazione che abita nella regione europea dell’Oms – 1 persona su 6, quindi – convive con un disturbo di salute mentale. Il 33% non riceve cure e fino a una persona su 4 con psicosi non usufruisce di alcun trattamento o assistenza formale. Altri dati, però, preoccupano ancora di più: si verificano quasi 400 suicidi al giorno. Il che vuol dire che oltre 150mila persone muoiono così ogni anno. Il suicidio è la principale causa di morte tra i giovani tra i 15 e i 29 anni.
L’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha evidenziato questo scenario in una nota diffusa in concomitanza con una Conferenza sulla salute mentale tenutasi a Parigi. Durante l’evento, ben 31 Paesi europei, inclusa l’Italia, hanno formalmente preso l’impegno di potenziare le proprie politiche in materia di salute mentale.
Preoccupano i giovani, ma anche la solitudine degli anziani
All’orizzonte si affaccia una crisi generazionale che richiede un cambio di rotta politico. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Europa dipinge un quadro “critico” della salute mentale, con giovani e anziani tra i più colpiti. Un dato preoccupante rivela che oltre l’11% degli adolescenti manifesta comportamenti problematici legati all’uso dei social media. La situazione è particolarmente grave per le ragazze quindicenni, un quarto delle quali si dichiara costantemente o spesso sola. Non va meglio per gli anziani, dove un over 60 su quattro ammette di soffrire di solitudine.
A fronte di questa emergenza, la recente conferenza di Parigi ha rappresentato un momento cruciale, con 31 Paesi, inclusa l’Italia, impegnati a ridefinire la salute mentale. L’obiettivo è chiaro: far sì che la salute mentale sia considerata una responsabilità collettiva, non solo una questione sanitaria. I rappresentanti dei Paesi partecipanti hanno chiesto con forza che la salute mentale diventi un elemento cardine di ogni decisione politica nazionale, a prescindere dal settore governativo coinvolto. Questa svolta è ritenuta fondamentale dall’OMS Europa per affrontare efficacemente le crescenti sfide in questo ambito e per promuovere il benessere generale nella regione.
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