D’estate, il consumo di frutta e verdura è cruciale per il benessere degli anziani. Ma gli over 65 italiani sono lontani dalle quantità raccomandate
Negli ultimi due anni, il consumo di frutta e verdura tra gli over 65 ha subito un evidente calo. Secondo i dati del sistema di sorveglianza PASSI d’Argento, nel biennio 2023-2024 la maggior parte degli anziani italiani non ha raggiunto la quantità giornaliera raccomandata dalle linee guida per una corretta alimentazione. Solo meno del 9% consuma le cinque porzioni quotidiane suggerite, mentre quasi la metà (48%) si limita a una o due porzioni al giorno. Nonostante tutto, una parte della popolazione ultra 65enne riesce a mantenere abitudini alimentari più equilibrate: il 42% dichiara di mangiare 3-4 porzioni e il 51% almeno tre porzioni ogni giorno. Ma questi numeri restano lontani dagli standard consigliati, soprattutto se si considera che frutta e verdura rappresentano una barriera naturale contro malattie croniche, disidratazione e carenze nutrizionali, particolarmente rischiose per chi è avanti con l’età.
Differenze di genere, età e istruzione
Analizzando i dati del consumo di frutta e verdura più nel dettaglio, emergono alcune differenze significative. Le donne over 65 mostrano una maggiore attenzione alla dieta: il 52% consuma almeno tre porzioni di frutta e verdura ogni giorno, contro il 49% degli uomini. Il dato però si abbassa sensibilmente con l’aumentare dell’età: se tra i 65 e i 74 anni la quota di chi consuma almeno tre porzioni è del 52%, dopo gli 85 anni scende al 45%. Anche il livello di istruzione influisce sulle scelte alimentari. Tra i laureati infatti la percentuale di chi segue buone abitudini alimentari sale al 58%, mentre si ferma al 46% tra chi possiede solo la licenza elementare. La disponibilità economica gioca un ruolo altrettanto decisivo. Chi non ha difficoltà economiche mostra una maggiore adesione al consumo regolare di frutta e verdura (54% contro il 45% di chi vive in condizioni più critiche).
Un’Italia divisa a tavola
Gli over 65 del Nord Italia risultano più virtuosi: il 57% consuma almeno tre porzioni al giorno, contro il 54% nel Centro e appena il 43% nel Sud. La stessa tendenza si conferma anche per chi aderisce al cosiddetto ‘five a day’, le cinque porzioni quotidiane consigliate da medici e nutrizionisti. L’adesione si ferma all’8% nel Mezzogiorno, mentre al Nord raggiunge il 10%. Il principio del “five a day” – cinque porzioni al giorno tra frutta e verdura – è riconosciuto a livello internazionale come uno standard di riferimento per una dieta equilibrata. Tuttavia, in Italia, meno di un anziano su dieci lo raggiunge. Le donne sono leggermente più attente (9% contro l’8% degli uomini), ma l’aderenza scende drasticamente dopo gli 85 anni, arrivando al 6%. Anche qui, il livello di istruzione e la situazione economica sembrano influire: il 13% dei laureati aderisce al five a day, contro appena il 7% tra chi ha un titolo di studio elementare.
Perché aumentare il consumo di frutta e verdura in estate
Questi numeri mostrano come, nella fascia over 65, le buone pratiche alimentari siano ancora appannaggio di una minoranza. Spesso favorita da un contesto socioeconomico più favorevole. Un elemento che rischia di ampliare le disuguaglianze di salute in età avanzata. L’estate rappresenta un momento cruciale per incentivare il consumo di frutta e verdura tra gli over 65. Le alte temperature espongono gli anziani a un rischio maggiore di disidratazione e affaticamento, mentre l’organismo ha bisogno di alimenti ricchi di acqua, vitamine e sali minerali. Frutta fresca, verdure di stagione e piatti leggeri contribuiscono a mantenere l’idratazione, stimolare l’appetito e rafforzare le difese immunitarie. Mangiare più frutta e verdura è una strategia semplice ma efficace per prevenire patologie cardiovascolari, migliorare la funzione intestinale e tenere sotto controllo il peso corporeo.
Ostacoli quotidiani e salute orale
Uno dei motivi che può scoraggiare il consumo di frutta e verdura nella terza età è legato ai problemi di masticazione. Secondo i dati raccolti, il 6% degli over 65 dichiara difficoltà a masticare, una condizione che incide fortemente sulla scelta dei cibi. Tra chi soffre di questo disturbo, oltre la metà non supera le due porzioni al giorno e solo il 5% raggiunge le cinque raccomandate. Si tratta di un aspetto spesso trascurato ma rilevante. “I problemi dentali o di masticazione sono tra i principali ostacoli a una dieta ricca di vegetali”, sottolineano gli esperti. Per questo, l’accesso alle cure odontoiatriche e una corretta informazione su metodi alternativi di preparazione (come vellutate, passati o frutta morbida) diventano strumenti utili per non rinunciare ai benefici di una dieta varia e colorata.
Un trend da invertire
Il calo del consumo di frutta e verdura tra gli over 65 è il più marcato degli ultimi otto anni. Si tratta di un campanello d’allarme da non sottovalutare. L’invecchiamento della popolazione italiana rende urgente promuovere una maggiore attenzione all’alimentazione nelle fasce d’età più mature. Incentivare il consumo di frutta e verdura significa non solo migliorare la qualità della vita degli anziani. Ma anche alleggerire i costi sanitari legati alla gestione delle malattie croniche. Serve un impegno condiviso: da parte delle famiglie, degli operatori sanitari, delle istituzioni locali e nazionali. L’obiettivo non è solo vivere più a lungo, ma farlo in buona salute e inizia da ciò che si mette nel piatto
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