La presenza degli animali da compagnia riduce le visite mediche del 15% negli over 65. Un beneficio per la salute e per le casse statali
Gli animali da compagnia non sono solo una fonte di affetto. Secondo il Rapporto Assalco-Zoomark 2025, contribuiscono concretamente al benessere della popolazione anziana, riducendo del 15% il numero delle visite mediche. Questo si traduce in un risparmio stimato di circa 4 miliardi di euro l’anno per il Servizio Sanitario Nazionale. Un dato che conferma quanto da tempo sostiene l’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa): “Gli animali sono parte integrante della comunità e un bene sociale da tutelare”. Favorire le adozioni, promuovere la pet-therapy e facilitare la presenza di animali nei contesti sociali significa dunque costruire una società più sana, empatica e sostenibile.
Un impatto positivo sulla salute degli anziani
La convivenza con un animale domestico offre molteplici vantaggi per la salute. Cani, gatti e conigli stimolano l’attività fisica, abbassano la pressione arteriosa e rallentano il ritmo cardiaco e respiratorio. Nei senior, questi effetti si traducono in una prevenzione concreta di ictus e infarti, con un impatto simile a quello di un farmaco. Lo conferma anche Andrea Ungar, presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria: “La relazione con un animale favorisce l’attività motoria e modifica i parametri fisici, riducendo colesterolo e trigliceridi, con una conseguente diminuzione della mortalità cardiovascolare”.
Pet-therapy e benessere psicologico
Oltre ai benefici fisici, gli animali da compagnia giocano un ruolo fondamentale sul piano psicologico. Gli Interventi Assistiti con Animali (IAA) si stanno diffondendo in ambito clinico, grazie anche alla collaborazione tra medici geriatri e veterinari promossa dall’associazione VETeris. La pet-therapy si è rivelata efficace nel trattamento di ansia, depressione e demenza senile. Un semplice gesto come accarezzare un animale può stimolare neurotrasmettitori utili a rilassare la muscolatura e migliorare l’attenzione.
Un supporto anche alla coesione sociale
Secondo uno studio pubblicato su Social Indicators Research, vivere con un animale da compagnia ha un impatto sulla soddisfazione di vita paragonabile a quello delle relazioni umane più strette. L’indagine, condotta su 2.500 famiglie britanniche, ha mostrato che la compagnia di un pet equivale, in termini economici, a un significativo incremento del reddito. Gli animali diventano così veri e propri mediatori sociali, capaci di ridurre il senso di solitudine, soprattutto nelle persone anziane che vivono da sole.
Una risorsa da proteggere con politiche pubbliche
Se è vero che gli animali da compagnia portano vantaggi tangibili alla salute pubblica, è altrettanto vero che questi benefici devono essere riconosciuti anche a livello legislativo. L’Enpa chiede politiche strutturali di supporto alle famiglie che accolgono animali, maggiori controlli contro il maltrattamento e campagne efficaci contro l’abbandono. “Un Paese moderno – afferma l’associazione – non si limita a contare gli animali, ma lavora per garantire loro diritti e benessere”.
Animali da compagnia nelle RSA: benefici concreti
L’efficacia degli animali da compagnia come strumento di supporto terapeutico trova conferma anche nei contesti residenziali per anziani. Un recente studio pilota condotto da VETeris, in collaborazione con l’associazione Humanimal, ha osservato l’impatto degli Interventi Assistiti con Animali (IAA) su persone affette da demenza lieve residenti in una RSA di Firenze. Il progetto, realizzato con cani appositamente addestrati e personale specializzato, ha previsto la presenza degli animali all’interno della struttura sotto controllo veterinario, integrandoli nel percorso di cura.
Più benessere mentale e relazioni sociali
I risultati, valutati attraverso una griglia geriatrica multidimensionale prima e dopo il ciclo di incontri, parlano chiaro: si è registrata una riduzione dell’83,3% nei disturbi psico-comportamentali tipici della demenza, come il disorientamento e il senso di smarrimento. A questi si aggiungono evidenze positive sul piano fisico e relazionale, come il miglioramento della postura e un aumento progressivo del contatto, non solo con gli animali, ma anche tra i pazienti stessi e con gli operatori. Un’esperienza che rafforza il ruolo degli animali da compagnia come veri e propri facilitatori di wellness, anche nei contesti più fragili.
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